Vino, bevanda immortale, diffusa come una religione e radicata come una cultura indomabile. Italiani, profeti e adepti di una disciplina rigorosa quanto una scienza e appassionante come la più fine delle arti. Questa millenaria tradizione ha viaggiato per tutto il globo raggiungendo i posti più ameni, fra cui una città esotica, un mondo alternativo fatto di monumentali palazzi ipertecnologici e locali dove lo sfarzo ed il lusso la fanno da padrona. È Dubai, la città gioiello d’Oriente che accoglie da oramai molti anni una clientela turistica di primo livello a cui si addice solo il meglio e che del meglio, è sempre alla ricerca. Nonostante l’influenza di una cultura millenaria che proibisce il consumo di alcol, Dubai con il suo sviluppatissimo turismo internazionale, non si sottrae dal fornire il “nettare proibito”. E dato che parliamo di una città dove il Bello e l’Eccellenza regnano, lo fa attraverso le sue (del Vino) espressioni migliori. Megalopoli di fama mondiale dove la modernità e la tecnologia rappresentano l’ovvio quotidiano, gode infatti di una legiferazione molto severa che permette però di consumare bevande come vino e cocktails, in luoghi specifici come ristoranti e hotels, o di acquistarli anche al supermercato ma solo se muniti di una speciale licenza. Si potrebbe dubitare che una società così poco “amichevole” nei confronti delle inebrianti bevande possa averne una cultura profonda, ed invece è piacevolmente errato. Dubai ed i suoi hotel di eccellenza globale vantano sommelier e bartender di prim’ordine, fra i più professionali del panorama enologico e della mixologia. In questo contesto atipico e magico allo stesso tempo, incontriamo una donna italiana, cresciuta nella patria del Franciacorta, la Lombardia, che da anni fa da ambasciatrice ad una cultura di cui noi italiani siamo storicamente dei maestri: il Vino. E lei è Eleonora Caso. Figura affascinante di donna che ha scelto l’estero per dedicarsi alla sua passione, Eleonora ha vissuto lontano dall’Italia per anni dove ha affinato le sue doti ed approfondito i suoi studi cercando d’incontrare i palati ed i gusti internazionali per poterli poi abbracciare attraverso le sue proposte enologiche: è così riuscita ad unire il suo percorso personale di studi in risorse umane, ad un’alta formazione pratica ed accademica presso il Wine & Spirit Education Trust, giungendo negli ultimi 10 anni a lavorare nelle più disparate città del globo nel settore enologico ad ogni livello. Lavorare nel settore beverage però, non vuol dire soltanto “movimentare” merce, ma comprendere bisogni e gusti locali, fornendo il prodotto più consono. Questa dote, perfezionata negli anni, ha portato Eleonora Caso a Dubai, ad assumere varie responsabilità: la gestione dei piani di approvvigionamento, la promozione e vendita di bevande, ma anche la formazione dello staff di settore per alcune delle multinazionali più prestigiose presenti negli Emirati.
Attualmente Eleonora Caso ricopre il ruolo di Beverage manager presso Orange Hospitality, multinazionale che vanta già due prestigiosi locali a Dubai ed è in continua espansione, si prevede infatti il lancio di 4 nuovi format a Dubai e l’apertura di un locale a Londra nell’immediato futuro, il Borro Tuscan Bistro.
Chiacchierando con Eleonora, captiamo dalla sua esperienza la presenza di è una necessità crescente del mercato di figure capaci di coniugare i bisogni con il giusto prodotto, oltre che rendere una passione tutta italiana come quella dell’enologia, un business serio, consolidato e competitivo con gli altri Paesi europei a cui l’Italia non ha nulla da invidiare. Il Belpaese ha da sempre avuto di che guadagnare dall’esportazione di vini e liquori. Ciò però non ha mai corrisposto ad un uguale sforzo nell’adeguata distribuzione e disciplina di cui la Caso è invece pioniera ed esempio lampante. La forte necessità di professionisti del settore, ha dato modo ad Eleonora di diffondere in pochi anni non solo i prodotti italiani, ma l’ha fatta divenire un’ambasciatrice di una cultura più vasta, fatta di ramificazioni che affondano le radici in vari territori europei ed oltre. La seducente storia di Eleonora è un chiaro segno di come l’intraprendenza, così come la competenza, hanno trovato terreno fertile negli Emirati Arabi ma anche in altre nazioni, permettendo di esportare quel modo, forse unicamente italiano, di concepire l’esperienza tanto intima quanto profonda dell’assaporare bevande uniche. Volgendo lo sguardo poi a quella terra così lontana, è bello immaginarci magari in cima al Marriott Marquis gustando un fresco calice di Greco di Tufo, oppure a cena al Gevora Hotel, apprezzando la migliore cucina stellata assieme ad un amabile Brunello di Montalcino. E mentre teniamo fra le mani quel calice, ci tornerà alla mente Eleonora Caso ed il suo eccezionale lavoro che ha portato fin lì una delle tradizioni più belle d’Italia e parte integrante della nostra storica Cultura.