Il “terroir”, è il risultato complessivo tra fattori geografici, geologici e climatici, ma anche culturali e sociali, il clima, la posizione geografica, il terreno e le persone coinvolte creano insieme condizioni uniche facendo sì che nel particolare terroir dell’Alto Adige si producono vini inimitabili, nati e prodotti là dove si intersecano la vegetazione e la cultura alpina e mediterranea. In Alto Adige il processo d’innalzamento della catena alpina ha creato tipologie di suolo assai diversi in pochi chilometri il microclima cambia profondamente. Dalle guglie montane innevate ai fondovalle soleggiati, i vari vitigni hanno le condizioni ottimali per esprimere le loro biodiversità.
Il clima dell’Alto Adige beneficia di posizione centrale, tra l’Europa Centrale e Meridionale. Le alpi proteggono il territorio dalle masse fredde e umide del nord, lasciando spazio a venti caldi e mediterranei provenienti dal Lago di Garda. Il giorno caldo e soleggiato, le notti fresche e ventilate rendono i vini altoatesini fruttati, freschi ed eleganti.
Sulle quote medio-alte, trovano il loro habitat esprimendo grande raffinatezza , vitigni impegnativi come Pinot Bianco, Sauvignon , Pinot Nero . Lagrein, Merlot, Cabernet sono invece in fondovalle dove si ha una maturazione più tardiva.
Variegata anche la composizione del suolo : porfido vulcanico nella conca di Bolzano, quarzo, roccia calcarea sedimentaria, scisto e mica nella Val d’Isarco e nella Val Venosta. Roccia calcarea in zona sud dell’Alto Adige.
Il Terroir conferisce al vino il suo carattere.
Due sono le Denominazioni DOC : Alto Adige e Logo di Caldaro. Per la denominazione DOC Alto Adige , esistono sei sottozone : Valle Isarco, Santa Maddalena, Terlano, Merano, Val Venosta e Colli di Bolzano. In particolare la Val d’Isarco è considerata terra previlegiata per vini bianchi come Kerner, Sylvaner, Muller Thurgau e Riesling, più a sud si esprimono magistralmente Traminer Aromatico o Gewurztraminer.
La cantina Abbazia di Novacella è tra le più antiche attive del mondo. Nel 1177, fu riconosciuto al monastero, da parte di Papa Alessandro III, il possesso dei vigneti circostanti. Ma da reperti archeologici si testimonia che sui pendii protetti e da molti muri a secco della Valle d’Isarco, da almeno 2500 anni si coltiva la vite.
I Vini Bianchi della conca di Bressanone, più vicini all’Abbazia, oltre che escursioni termiche sono favoriti da terreni magri, ciottolosi, sabbiosi e morenici. Le uve producono vini fruttati, ricchi di acidità e mineralità.
I vini Rossi, sempre di proprietà dell’Abbazia, provengono da Cornaiano e Bolzano : il podere Marklhof a Cornaiano ricco di sole e ben ventilato produce Schiava, Pinot Nero e Moscato Rosa. Il Lagrein invece viene prodotto vicino bolzano su terreni sabbiosi e limosi
La Cantina Abbazia di Novacella , con la linea selezione “Preapositus”ha scielto di posticipare di quattro mesi la commercializzazione, dal 1°giugno al1°ottobre. Una sosta maggiore sulle fecce fini apporterà più concentrazione e complessità di profumi.
Due degustazioni tratte dal libro “ Culture di Vigna” i vini di Davide Eusebi e Otello Renzi – Viaggio nei sensi sulle orme di Mario Soldati :
Riesling Alto Adige Valle Isarco 2019
Abbazia di Novacella – Novacella (Bolzano)
Alla vista ha una densità cromatica lucente e corporale, con riflessi
dorati mistici. Dolce respiro di mughetto tra fronde di glicine il
cui profumo si spande ampio sulla polpa bianca della pesca vergine
e del mango clandestino, colto nella sua primitiva apertura,
nella sua infanzia. La pera ciondola dall’albero matura e attende
che qualcuno la colga. Nascosta tra sottobosco di fiori di bosso,
spunta l’erba cedrina. La melissa e ferita e ha sangue limonato. Il
fiore di zagara sboccia dal cedro. Di fronte a tanta belta s’agita la
polvere pirica: dalla terra sale un impeto sulfureo finissimo con vapori
di bianca roccia calcarea. Finezza, finezza, eleganza. La scorza
di cedro e accesa dalla polvere di zenzero che si spande al calice
svegliando osmanto e forsizia con i loro profumi di fiori gialli di
mineralità bianca. Fiorisce anche la ginestra. L’assaggio e un morso
vivido e pieno di cuore di cedro che libera le sue pulsazioni che
tutto irrorano. La mineralità e calcarea e ha sale di roccia sedimentata.
Il tannino bianco vive a lungo. Fermenta e genera bagliori di
lumia, frutto profumato di scorza che richiama il limone. Le foglie
di maggiorana e di origano abbracciano il basilico e versano la loro
linfa di purezza mattutina.
La radice dell’essenza
Gewurztraminer Alto Adige Valle Isarco 2019
Abbazia di Novacella – Novacella (Bolzano)
Giallo materico dai riflessi verde smeraldo. Il tiglio in fiore riempie
l’aere e piange il suo miele verde che nutre la pesca nettarina,
vestendola a festa. La rosa gialla e virulenta, il fiore di sambuco e
pieno e pronto, la lantana da il suo aroma. La scorza di pompelmo
giace tra centaurea, con i suoi petali gialli irti, grespino dalla
corona dilatata e astro spinoso con i suoi aghi. La foglia di pomodoro
e sul fondo del calice ed e mossa dal vento dei secoli come
erba marina di roccia sedimentata con il suo sale millenario che
lentamente si scioglie all’olfatto. La melissa smaltata versa la sua
lucida memoria vegetale agrumata. La calendula essiccata spinge
con la sua spezia evoluta. L’assaggio e finissimo, morbido, un filo
di seta di zagara con fiori di arancio disidratati di cui restano solo
le spoglie santificate. E si mastica fieno alpino bagnato e intriso di
riverberi di bergamotto e annona. Finale croccante e amaricante
di topinambur, che ci riporta alla radice, all’essenza dell’esistenza.